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Comunemente la realtà terrestre viene concepita come un contenitore di oggetti. Il linguaggio e la classificazione rappresentano un riflesso istintivo di questo processo di separazione. Ma, oltre alla suddivisione in atomi, parti o individui, esiste anche la possibilità di interpretare la realtà come unità. Essa assume l'aspetto di un vasto tessuto di relazioni sostanzialmente non scomponibile. Che implicazioni ci sono a livello scientifico se - al di là di ciò che suggeriscono il linguaggio e la capacità discriminatoria della mente - si giunge a contemplare una trama composta esclusivamente da relazioni e non più da oggetti? Può la specie umana essere considerata non separabile dall'ecosistema terrestre? Può un paradigma basato sulla reciprocità di rapporti essere applicato alla comprensione della società dalle sue origini fino alle più recenti fasi della civiltà tecnologica?